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L’ho GIOCATO per INTERO! ▶ THE EXPANSE – A Telltale Series (Video Recensione no spoiler)

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The Expanse – A Telltale Series è stato rilasciato un po’ alla volta, capitolo per capitolo a partire da luglio 2023, fino a concludersi del tutto con il quinto episodio rilasciato a settembre.

Ebbene, da amante della serie tv quale sono – e che per chi non lo sapesse è disponibile su Prime Video – l’ho giocato per intero e vi dico fin da subito che l’ho apprezzato molto. Mi è sembrato fondamentalmente uno spin-off convincente, mirato ad approfondire in particolare il personaggio di Camina Drummer, che se nella serie è un personaggio secondario interpretato dalla bravissima Cara Gee, qui è invece la protagonista di questa avventura firmata Telltale.

Ma andiamo a vedere subito cosa mi è piaciuto e cosa mi ha invece convinto meno di questo videogioco dedicato a una delle saghe di fantascienza sicuramente tra le più riuscite degli ultimi anni.

La trama.

Cominciamo col dire che la trama non è niente di complicato: per farla breve ed evitando spoiler, nel gioco iniziamo a bordo della nave spaziale Artemide, e nei panni del primo ufficiale Camina Drummer verremo a sapere dal nostro capitano che è stato scoperto un relitto che potrebbe nascondere un carico di altissimo valore.

E dunque, da buoni “scavengers”, ovvero saccheggiatori spaziali, il nostro compito sarà quello di recarci alle coordinate di tale relitto, esplorarlo e provare a portarci via il malloppo. Ovviamente, inutile che ve lo dica, la situazione si complica e ci troveremo man mano alle prese con vari pericoli e avversità durante lo sviluppo dell’intera trama.

Niente di troppo complesso o inaspettato a dirla tutta, ma devo dire che il risultato finale mi è sembrato parecchio convincente, con alcuni spunti che ho trovato molto interessanti. Essendo inoltre un’avventura narrativa, dovremo talvolta compiere delle scelte decisive e dall’alto impatto emotivo che porteranno a delle biforcazioni cruciali nello sviluppo della storia.

Come ho già detto, non è niente che non si sia già visto, ma funziona piuttosto bene e riesce a restituire la sensazione che siamo davvero noi gli artefici di ciò che accadrà in seguito.

Longevità e personaggi.

I personaggi sono caratterizzati con una certa cura ed è papabile l’intento di donare loro un minimo di profondità, per quanto concesso almeno dalla longevità dell’avventura che si aggira intorno alle cinque o sei ore complessive. Tale durata è tuttavia sufficiente per permettere al giocatore di affezionarsi ai suddetti personaggi e per arrivare a provare empatia o addirittura odio nei confronti di alcuni di questi.

L’equipaggio è costituito da pochi membri: ci siamo noi, ovvero la tostissima Camina Drummer, quella faccia da schiaffi del capitano Cox, il medico di bordo dal passato misterioso, la pilota con una seria dipendenza da sigari, i gemelli cinturiani dediti a varie mansioni e dulcis in fundo l’ingegnere marziano Maya che è per così dire nelle grazie del nostro personaggio Camina. Va da sé che, come ho detto, questi sono solo i membri dell’equipaggio, poiché col proseguire dell’avventura ci imbatteremo anche in qualche altra conoscenza.

Nel complesso, la scrittura della trama e dei personaggi è sicuramente di alto livello e restituisce davvero bene la sensazione di trovarsi dinanzi a un vero e proprio spin-off della riuscitissima serie tv.

Il gameplay

Per quanto riguarda il gameplay, controlleremo appunto Camina Drummer con una visuale in terza persona, e nonostante i movimenti di quest’ultima mi siano sembrati inizialmente un po’ meccanici, il tutto diventa poi piuttosto godibile anche grazie all’implementazione di un jet pack che ci permetterà di muoverci tridimensionalmente nei vari scenari quando possibile.

I comandi sono semplici e piuttosto intuitivi, sia da controller che con tastiera e mouse, e non trattandosi di un action game non è che ci sia moltissimo da fare se non esplorare, scegliere le nostre linee di dialogo e fondamentalmente godersi la storia. Di tanto in tanto ci troveremo poi alle prese con dei quick time event, in cui dovremo semplicemente premere il tasto indicato a schermo, e la riuscita di questi ultimi è fondamentale al fine di una risoluzione positiva della trama.

Tuttavia, ho trovato questi quick time event un po’ troppo facili e indulgenti nei confronti del giocatore, perché, oltre al fatto che abbiamo un lasso di tempo fin troppo generoso per portarli a termine, se dovessimo sbagliare l’input richiesto potremo comunque riprovarci, almeno fintanto che è rimasto del tempo a disposizione per farlo.

Oltre a questo, potremo interagire con tutta una serie di oggetti sparsi qua e là per l’ambiente di gioco, grazie ai quali otterremo diverse informazioni sulla lore e sui suoi personaggi. Alcune di queste interazioni garantiranno poi nuove opzioni di dialogo e sviluppi nella trama, ma sinceramente mi sarei aspettato di più e vi spiego ora il perché.

Ci troveremo molto spesso a raccogliere dei cosiddetti materiali di recupero, ovvero oggetti completamente facoltativi disseminati tra le varie aree esplorabili, che all’inizio mi avevano fatto pensare ad elementi che potessero arricchire la profondità del titolo, andando a potenziare ora la nave, ora le armi, ora le tute dell’equipaggio e così via. Tale meccanica avrebbe potuto in effetti contribuire realmente a una maggiore stratificazione degli scenari possibili, andando a determinare magari la probabilità di successo di un combattimento spaziale, di uno scontro a fuoco e molto altro. La raccolta dei suddetti materiali è invece a solo scopo di completismo: per farla breve, se li raccogliamo tutti verremo semplicemente premiati con un trofeo alla fine del gioco. Questa è a parer mio davvero un’occasione persa, che avrebbe potuto rendere un titolo del genere significativamente più interessante e particolarmente profondo.

Ci sono poi altri oggetti che possiamo raccogliere in giro che rappresentano delle quest secondarie e non dovremo fare altro che reperirli e portarli poi a uno specifico membro dell’equipaggio (e occhio perché a volte sono davvero ben nascosti). La nota negativa è che se dovessimo mancare l’oggetto in questione non avremo alcun modo di tornare sui nostri passi o di caricare un salvataggio precedente, ma potremo esclusivamente riavviare l’intero episodio dall’inizio.

Infine, sono presenti qua e là anche degli enigmi ambientali propedeutici all’avanzamento della trama, che però non risultano essere particolarmente complessi.

Comparto tecnico e doppiaggio.

Ho apprezzato davvero molto la cura per i dettagli grafici, risultato della collaborazione tra Telltale e Deck Nine. Sebbene la qualità di questi ultimi risulti a tratti altalenante ed incespichi nelle sequenze di esplorazione spaziale, è possibile apprezzare una cura evidentemente maggiore negli ambienti chiusi, caratterizzata da un’elevata pulizia grafica.

Discostandosi dai canoni classici delle produzioni precedenti che figuravano uno stile visivo più cartoonesco, questa nuova space-opera ci propone invece dei modelli più realistici dotati di espressioni facciali sorprendenti, accompagnati da ambientazioni mozzafiato e cutscenes davvero all’altezza dello show televisivo. Lo stesso si può dire poi per le inquadrature, sempre convincenti e del tutto simili a quelle usate nella controparte fiction.

Una nota di merito va senz’altro alla colonna sonora, di fattura pregevolissima, poiché ripresa a piene mani dall’originale della serie tv e che regala quindi una vittoria facile a questo titolo, almeno sotto questo punto di vista.

Altro pregio da non sottovalutare è inoltre la presenza di un doppiaggio che, anche se non in italiano, è anch’esso di altissimo livello, e che ha saputo fornire una maggiore immersione a un’esperienza già di per sé incredibilmente cinematografica.

Conclusioni

The Expanse – A Telltale Series rappresenta davvero la rinascita in grande stile di Telltale Games ed è lampante l’intento della casa di sviluppo di voler rilanciare i videogiochi story-driven tentando di stare al passo con i tempi. Personalmente, ho apprezzato particolarmente questo excursus nell’universo della rinomata saga letteraria e televisiva, al netto di alcuni raffazzonamenti che non limitano più di tanto la più che godibile esperienza di gioco. Quest’ultimo ha saputo infatti nel suo complesso immergermi per diverse e piacevoli ore in una storia avvincente ed emozionante e dalla scrittura senza dubbio ben riuscita.

E voi, che ne pensate di questo nuovo esordio di Telltale Games? Avete già avuto modo di provarlo o magari state pensando di farlo? Il mio consiglio, soprattutto se come me avete amato la serie tv, è di non perdere altro tempo e di fiondarvi a provare il titolo.

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