Se voi foste l’ultimo sopravvissuto della terra, cosa fareste?
The Great Perhaps vi metterà di fronte a questa terribile realtà, una storia tutta da vivere con calma, tra pericoli e viaggi nel tempo, si proprio cosi.
Titolo prodotto dai ragazzi della Caligari Games S.L. e pubblicato dal team Drageus Games S.A., questo adventure, casual, indie-singleplayer vi farà vivere un’esperienza a tratti surreale in un mondo completamente devastato da un terribile cataclisma di proporzioni globali che ha spazzato via l’intera umanità e lasciandosi dietro di se solo le rovine, di quelle che una volta erano le grandi città, mostri mutanti e quella che sembra essere una terribile ombra che non vi lascerà in pace.
Ci tengo a precisare che cercherò di evitare il più possibile spoiler di ogni sorta perché è un’avventura che va giocata.
Ma cosa centrano i viaggi nel tempo con tutto questo? Questo era solo un veloce incipit di quello che vi aspetterà, adesso tuffiamoci in questa avventura.
La storia prima di tutto:
Voi siete un astronauta che dopo aver visto dallo spazio il devastante cataclisma che si è abbattuto sulla terra, ha deciso di andare in sonno criogenico per 1 anno, ma qualcosa non va e si risveglierà cosi dopo un sonno durato 100 anni. Che cosa è accaduto? Le comunicazioni con la terra sono interrotte e cosa sarà successo su di essa, ci sarà ancora qualcuno in vita?
Con queste e molte altre domande, e l’aiuto di L9, l’IA della navicella spaziale che vi accompagnerà per tutta la vostra avventura dandovi consigli e cercando a sua volta di starvi vicino, come farebbe una cara amica, deciderete di abbandonare insieme la stazione spaziale e di dare inizio cosi alla vostra avventura su quella che un tempo era una terra viva e verdeggiante.
Scenari e gameplay:
Una terra post-apocalittica si presenterà d’avanti ai vostri occhi, con scenari grigi e cupi, che si alternano perfettamente con i viaggi nel passato che mostreranno una terra ancora verde e ricca di persone, tutto questo grazie ad una lanterna che vi permetterà appunto di viaggiare indietro nel tempo per qualche minuto, da tenere bene a mente queste cosa.
Scenari disegnati a mano inspirati esteticamente alla cultura sovietica e gameplay si fondono insieme per creare questa atmosfera a tratti triste e cupa mentre in altri cercherà di farvi sentire calmi e al sicuro, come se foste a casa vostra e non fosse successo niente, ma non è cosi, e quando arriverà il momento, sarete trascinati nuovamente in quel triste e cupo presente.
Gameplay a scorrimento orizzontale molto basilare, potete correre, saltare e interagire con alcuni oggetti, che vi aiuteranno a procedere nella storia e a risolvere i vari enigmi e puzzle che vi si presenteranno di volta in volta, dovrete fare anche molta attenzione perché sia che siate nel presente che nel passato, alcune persone e mostri, vi potranno dare la caccia se vi vedranno quindi dovrete sfruttare al meglio gli ambienti circostanti, gli oggetti che troverete e la vostra abilità nel viaggiare nel tempo.
Opzioni e menù sono ridotti al minimo indispensabile, senza troppi fronzoli, avrete anche una sezione dove verranno salvati i livelli man mano che li raggiungerete.
Una colonna sonora cupa e malinconica vi accompagnerà lungo l’avventura, aumentando quel senso di desolazione e solitudine proposti già dagli scenari disegnati con cura anche nei dettagli.
Linee di dialogo c’è ne sono tra i vari NPC e voi farete da osservatore in alcuni casi, mentre in altri avrete modo di dare un aiuto concreto grazie alla vostra possibilità di spostarvi nel tempo.
Piccola nota a riguardo dei dialoghi e del gioco in se, non è presente la localizzazione in italiano ma si può giocare tranquillamente in inglese vista la possibilità di avere anche i sotto titoli, di facile comprensione il tutto senza grandi difficoltà.
Non è inoltre un gioco lunghissimo o con meccaniche da hardcore-gamer, il vero fulcro è la storia che vi verrà presentata e sarete voi a decidere se infondo vi è piaciuta o meno, dal conto mio devo dire che mi ha lasciato stranito si ma in senso positivo alla fine, perché non credevo potesse andare cosi. Ma sarete voi stessi a giudicare la storia, secondo il vostro gusto personale.
Curiosità e considerazioni finali:
il gioco è stato rilasciato inizialmente su Windows PC, Mac e Linux tramite Steam il 14 agosto 2019, mentre in questi giorni arriva su Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One, esattamente il 10 luglio.
Io lo giocato su Nintendo Switch, la versione normale non light, per questioni di portabilità e mi sono trovato veramente bene con i comandi sempre fluidi, anche se già di suo il gioco non da una risposta immediata e veloce ma fa parte di un gameplay tranquillo, va giocato senza fretta questo titolo, va quasi vissuto.
Seppur non avendo una grandissima longevità e i puzzle ambientali non sono cosi difficili da risolvere, il titolo è godibile e ci immergerà a pieno in questa avventura dai toni cupi.
Tra i pro e i contro ho volutamente omesso la storia ma ho inserito una nuova voce, la Sni: “molto particolare, non è il classico gioco” perché deve piacere, ma non fatevi spaventare da queste mie parole, a me è piaciuta come storia ma la sua longevità e rigiocabilità né risentono parecchio. Pesante a tratti e cupo lungo lo svolgimento della storia, avrà anche però dei momenti di apparente tranquillità.
Quindi per concludere, non volete il classico gioco di turno tutto pompato e vistoso?
Bene The Great Perhaps vi farà vivere una storia, al giusto prezzo, non lunghissima, ma che vi lascerà con quel non so che, che non so spiegarvi nemmeno io a dirla tutta, ma che non sa di già visto.
Pro
- Comandi semplici ed essenziali
- Un sonoro che va a completare l’atmosfera creata già dagli splendidi scenari disegnati a mano
- Il prezzo
- (SNI) Molto particolare, non è il classico gioco
Contro
- Qualche piccolo bug ma niente di eccessivo e che non vi blocca del tutto nell’avanzare nella storia
- Longevità del titolo e rigiocabilità