Il nostro pianeta ha le ore contate. Ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sentito questa esclamazione.
After Us è arrivato nel mondo dei videogiochi, con l’ambizioso obbiettivo di sensibilizzare i gamers sui mali della Terra e su cosa succederà quando l’umanità avrà esalato l’ultimo respiro.
La versione da me recensita è quella per PlayStation 5 e vede come publisher Private Division, già legato a successi come Hades e The Outer Worlds. Lo sviluppo è stato invece curato da Piccolo Studio, team di sviluppo spagnolo dalla spiccata capacità artistica, già dimostrata in Arise a Simple Story. After Us è stato pubblicato inoltre su PC e Xbox Series X/S in data 23 Maggio 2023.
La trama del gioco ci porta in un mondo apocalittico, dove l’uomo ha inquinato il pianeta al punto di portare ogni essere vivente alla morte. In questo triste scenario si risveglia Gaia, uno spirito antropomorfe, che riceve un compito da un entità divina superiore: le carcasse terrene degli animali che abitarono la Terra contengono ancora i loro spiriti e la loro energia vitale, Gaia deve liberarle per creare un mondo nuovo!
Gaia si presenta come una giovane ragazza, ma di dimensioni ridotte, e possiede una serie di abilità innate che impareremo a padroneggiare nella prima ora di gioco. Le “armi” principali a nostra disposizione sono: corsa, salto, doppio salto, planata, il potere del cuore di Gaia, la schivata, il canto e l’energia vitale. Tutte queste abilità servono per muoversi in un platform tridimensionale, caratterizzato da una grandissima varietà di ambientazioni e sfide.
Sbloccate tutte le abilità, l’esplorazione risulta libera. Il focus principale per finire After Us è trovare tutti i ricettacoli degli animali “principali” e portarli nell’Arca. Questi animali rappresentano gli ultimi esemplari della loro specie, morti per colpa dell’uomo e “fotografati” nel momento della loro dipartita. Ad esempio l’ultima Balena è morta arpionata e Gaia la trova sul fondo del mare in un livello subacqueo.
Oltre alla missione principale troviamo una serie di collezionabili secondari divisi in: ricordi e spiriti. I ricordi sono sbloccabili sconfiggendo e liberando gli Edaci, esseri umani ormai privi d’anima e coperti da una materia simil-petrolio. Contro gli Edaci si svolgono delle vere fasi di combattimento e potremo attaccare sbilanciandoli con l’energia vitale e colpendoli con il cuore di Gaia.
Gli spiriti invece sono nascosti nei livelli e si possono liberare lanciando il cuore di Gaia dopo essersi avvicinati a sufficienza. I ricordi sbloccano foto-ricordo della vita prima della catastrofe, mentre gli spiriti liberati appaiono come animali fatti d’energia con cui possiamo interagire con carezze o cantando una canzone. Il canto ha anche un’altra utilità; quando ci troviamo nelle vicinanze di spiriti o ricordi con una semplice canzone otteniamo un’indicazione su dove si trova il collezionabile.
Nella ricerca dei Ricettacoli ci muoviamo in un mondo distopico e surreale affrontando tutta una serie di salti e acrobazie. After Us non vuole essere punitivo con il giocatore e si presenta spesso l’auto-salvataggio.
D’altro canto le azioni di Gaia non sembrano sempre precise, portando ogni tanto a morti non meritate. L’esplorazione è riuscita e varia; passiamo da nuotare in oceani inquinati, al saltare tra Gru erte vicino ai resti di imponenti grattacieli. I resti del consumismo sono parte attiva del paesaggio, con automobili arrugginite che fluttuano nel cielo grigio e sterminati campi di elettrodomestici abbandonati all’oblio.
Dal punto di vista etico il messaggio è potente e deciso, ma rischia quasi di abbattere moralmente noi giocatori, dato che alla fine dei conti siamo esseri umani e i più giovani di noi hanno ereditato questa situazione. Il mio invito è quello di andare avanti nell’avventura per scoprire il finale pensato dai ragazzi di Piccolo Studio e nel mentre godervi il buon gameplay che hanno creato.
A completare After Us troviamo un reparto tecnico buono, funzionante, ma non privo di difetti. Graficamente ci sono due opzioni: 2k-60FPS e 4K-30FPS, personalmente ho preferito la prima, dato che la seconda sembra soffrire di maggiori ritardi nel ricevere gli input. Inoltre lo stile grafico non richiede per forza una risoluzione elevata per risultare godibile.
Nonostante la grafica non dovrebbe mandare in difficoltà PS5, a volte si presentano pesanti cali di frame, che arrivano perfino a decise laggate. Inoltre ho notato alcune situazioni di compenetrazioni tra la protagonista e gli oggetti.
Il titolo è localizzato in lingua italiana sia nei Menù che nelle brevi stringhe di testo presenti. Il sonoro è un buon accompagnamento, adatto alle zone di gioco esplorate. Piccola menzione d’onore per due features dedicate alla versione PS5: sul pad si accedono luci verdi, per rimarcare l’anima ambientalista del gioco e possiamo accarezzare gli spiriti animali, dando una carezza al touchpad.
In conclusione i ragazzi di Private Division e Piccolo Studio hanno portato sui nostri schermi un buon Platform, che riesce ad essere vario sia nel gameplay che nelle ambientazioni.
L’avventura di Gaia è completabile tra le 8 e le 15 ore a seconda dell’attenzione dedicata alla ricerca dei collezionabili, giustificando totalmente la spesa di 29,99€ richiesta per l’acquisto al lancio.
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica e nella versione PS5 di After Us si trovano troppi inaspettati cali di framerate e i comandi non sempre risultano precisi, come invece sarebbe richiesto in giochi del genere.
Personalmente ritengo di consigliare l’acquisto a tutti i giocatori sensibili alle tematiche ambientali e in generale agli amanti dei giochi a piattaforme.