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Dredge – Recensione Xbox Series X

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Grazie a Team17 ho potuto provare “pad alla mano” la prima opera Videoludica realizzata dal team neozelandese Black Salt Games, una piccola squadra di soli quattro sviluppatori, creatori, di un’avventura ispirata ai romanzi dello scrittore H.P. Lovecraft.

Un Particolare Arcipelago

Dredge si apre con un’introduzione molto particolare, un pescatore, al timone della sua piccola barchetta, terrorizzato ed in balia delle onde, che, dopo ore ed ore di combattimenti continui contro le correnti e contro le proprie più grandi paure naufraga in una baia di una piccola isola.

La sua barca è ormai distrutta e, non appena sveglio viene accolto dal Sindaco di Midolla Maggiore, una piccola cittadina situata sulle sponde di un’isola a largo dell’oceano. Il Sindaco è una persona amichevole e, sebbene il nostro personaggio sapesse già il proprio futuro, veniamo a sapere, grazie al maggiore della piccola cittadella che il nostro compito sarà quello di rimpiazzare il vecchio Pescatore.

Cosa sia successo al nostro predecessore non ci è dato saperlo. Poco dopo i vari convenevoli il Sindaco ci comunica che egli stesso ha deciso di sostituire la nostra barca, ormai distrutta, con una più funzionale ed attrezzata imbarcazione, che pian piano, pescando, ripagheremo.

Tutto sembra filare liscio, infatti, le acque che circondano l’isola di Midolla Maggiore e le sue vicine sono molto ricche, ed è possibile trovare zone di pesca molto fruttuose, che, nei primi istanti di gioco ci permetteranno di ripagare in men che non si dica il debito accumulato con il sindaco.

Tuttavia, nell’arcipelago di Midolla Maggiore si aggira qualcosa di strano, lo scopriamo quando, di notte, le acque che circondano la nostra piccola barchetta vengono sovrastate da una fitta nebbia dal colore violaceo. Fin dal suo burrascoso arrivo infatti, il pescatore viene avvertito dagli abitanti del villaggio di non andare a pescare di notte, anche se, i pesci dal valore maggiore possono essere pescati solamente durante le tenebrose ore notturne.

È proprio dopo il calare delle tenebre che il nostro pescatore si accorgerà delle mostruosità che abitano i fondali dell’oceano di Dredge, mostri marini, che metteranno sempre in serio pericolo l’incolumità della nostra piccola barca.

Dredge recensione

Oltre a dover fare i conti con giganteschi e spaventosi mostri marini, dovremo combattere anche con l’incessante paura ed ansia del pescatore, che aumenterà esponenzialmente durante le ore notturne e che ci renderà partecipi a delle vere e proprie allucinazioni, come la comparsa di scogli in zone dove, normalmente, non erano presenti, oppure l’arrivo di altre barche in lontananza che cercheranno di attirare la nostra attenzione suonando il proprio fumaiolo.

La trama di Dredge, dunque, scorre in maniera estremamente fluida per tutta la durata del titolo, snocciolandosi pian piano e senza mai aiutare troppo il giocatore, ricordando, per certi versi, quanto visto in Animal Crossing, anche se il titolo della grande N non è mai stato accompagnato da una vera e propria trama.

A mantenere il filo della trama ed ad aumentare la nostra voglia di esplorare troviamo un particolare personaggio, un collezionista di gioielli e ninnoli vari che abita, come un eremita, in un isola a lato di Midolla Maggiore. Grazie a questo schivo personaggio, alla ricerca di oggetti andati ormai perduti, esploreremo i meravigliosi arcipelaghi che popolano i mari di Dredge, passando dal caldissimo arcipelago di Spina del Diavolo, che nelle sue profondità nasconde una grande attività vulcanica, arrivando poi alle pericolosissime coste di Scogliere Burrascose, sempre a rischio di frane, spaziando poi per varie altre aree della mappa.

Oltre alla missione principale che occuperà gran parte delle giornate di pesca, troviamo anche alcune missioni secondarie che ci permetteranno di guadagnare alcuni spiccioli ed oggetti utili.

Pescare e Dragare, alla ricerca di Tesori ed Aberrazioni

Ad accompagnare la particolare trama che il team di Black Salt Games ha ideato per Dredge, troviamo anche un gameplay particolare e molto strutturato, che riesce comunque ad essere immediato e leggero grazie soprattutto alle meccaniche di pesca e dragaggio messe in atto dagli sviluppatori.

La pesca avviene attraverso un piccolissimo minigame che ci vede premere il tasto A in uno specifico lasso di tempo, ovvero quando, la lancetta, che scorre in una piccola zona circolare a lato dello schermo passa al di sopra di alcuni spot colorati di verde. Quando riusciremo a premere il pulsante in quel determinato istante il pescatore riuscirà a girare il mulinello della propria canna, trascinando sempre più velocemente il pesce in superficie.

Quando invece il bottone viene premuto poco prima o poco dopo la determinata zona il pesce prenderà il sopravvento e riuscirà a tirare la lenza, andando di conseguenza più in profondità. Una volta pescato il pesce il nostro prossimo compito sarà quello di posizionarlo all’interno della piccolissima stiva della barca. Ogni pesce occupa un numero diverso di “slot”, costringendoci ad ordinare il pescato nella cambusa seguendo uno stile simile a Tetris, trovando dunque gli incastri perfetti.

Dredge recensione

In Dredge, niente viene lasciato al caso, ed, ad accompagnare lo stile puramente lovecraftiano del titolo troviamo le Aberrazioni, ovvero dei pesci mutanti e deformi che possono essere pescati in speciali zone di pesca, segnalate in maniera più evidente rispetto alle altre.

Questi pesci dall’aspetto orrendo contribuiscono dunque a mantenere sempre viva la strana sensazione che si percepisce navigando nelle acque dell’oceano e degli arcipelaghi di Dredge. Inoltre, questi particolari esemplari, se venduti al pescivendolo più vicino ci frutteranno molti più soldi, poiché più ricercati e particolari.

Il Gameplay dell’opera realizzata da Black Salt Games risulta quindi estremamente coinvolgente ed interessante e riesce, senza alcuna esitazione, a trascinarci in un vortice infinito che, alla fine di ogni giorno ci farà pensare:”Un’ultima giornata e poi basta”, smettendo però di giocare con molta, molta fatica. Ad aumentare l’interesse ed il coinvolgimento del giocatore troviamo anche la gestione del tempo, fondamentale meccanica che ci permetterà di ottenere i migliori risultati possibili da ogni giornata.

Il tempo in Dredge, infatti, scorre solamente quando ci muoviamo con la nostra barchetta, peschiamo o draghiamo, rendendo necessaria una perfetta gestione dei minuti a nostra disposizione, anche perché i vari pesci presenti nei mari del titolo possono essere pescati soltanto a determinate ore della giornata o della notte, ecco perché il desiderio di continuare a navigare anche una volta calate le tenebre risulta così incessante.

Ad accompagnare inoltre le nostre giornate di pesca troviamo anche una utilissima enciclopedia, che pian piano si riempirà descrivendoci tutti i pesci che abbiamo pescato, mostrandoci anche le rispettive aberrazioni.

Dredge recensione

Una Barchetta sempre più performante

Sebbene l’aspetto e le prestazioni della nostra barchetta durante le prime ore del gioco non siano un gran che, con l’avanzare del tempo trascorso solcando i mari e spendendo ingenti somme di denaro, la piccola e malandata barchetta si trasformerà pian piano in una vera e propria dominatrice dei mari, in grado di sfrecciare da un arcipelago all’altro in men che non si dica, sfruttando motori estremamente performanti ed accessori di ogni tipo.

Tutto questo è possibile grazie agli svariati bacini di carenaggio presenti nei vari villaggi, che, attraverso l’utilizzo di risorse, ottenute dragando i fondali oceanici, e del denaro, ottenuto pescando, ci permettono di migliorare in tutto per tutto l’aspetto e le prestazioni della nostra imbarcazione.

Grazie anche ai Componenti di ricerca ed alle varie risorse che, come già detto in precedenza si possono ottenere dragando i fondali marini o nelle vicinanze di alcuni relitti, è possibile andare ad acquistare e migliorare la propria attrezzatura, ottenendo pian piano nuove canne da pesca, nasse, reti e molto altro, rendendo ancora più entusiasmante pescare nelle acque di Dredge.

Dredge recensione

Graficamente stupendo

Parlando di comparti tecnici, ed iniziando dal rispettivo comparto grafico, fin dalle prime ore di gioco ho amato lo stile scelto ed utilizzato da Black Salt Games, uno stile molto particolare, semplicemente in linea con la trama e le sensazioni che il gioco trasferisce, quasi per “osmosi” ai giocatori.

La grafica di Dredge non è complicata, ne estremamente dettagliata, ma presenta elementi e colorazioni che si affiancano in maniera totalmente perfetta con lo stile lovecraftiano del titolo, andando a proporre, quasi sempre, una palette di colori insaturi, quasi tristi, che riescono comunque, nonostante la loro semplicità a far immergere ancor di più il giocatore nell’avventura.

Anche i personaggi, i pesci e le interfacce di gioco sono estremamente ben realizzati, proponendo qua, un livello di dettagli più elevato, facendo risaltare i vari disegni realizzati, che, soprattutto nei dialoghi tra il pescatore ed i personaggi, riescono quasi sempre a trasmettere le dovute emozioni, anche se prive di animazioni.

Dredge recensione

Audio, una colonna sonora malinconica ed immersiva

Per quanto riguarda il comparto audio, troviamo anche qua una produzione di altissimo livello, caratterizzata da archi, strumenti a fiato e pianoforti che accompagneranno, attraverso una particolare malinconia, tutte le giornate di pesca, accrescendo inoltre la preoccupazione durante la navigazione nelle ore notturne, immergendo ancora di più il giocatore in un’avventura decisamente strabiliante.

Concludendo

Team17 ci aveva visto lungo, infatti, Black Salt Games è riuscita, da una semplice idea di base, un simulatore di pesca, a confezionare un titolo estremamente ricco, particolare, caratterizzato da una trama matura e di grandissimo spessore, fondendo il tutto con un eccezionale Gameplay, affiancando alle semplici mansioni di pesca minigiochi attinenti e soprattutto immersivi, come d’altronde lo è il comparto grafico, che risulta fin da subito semplice ma di grande effetto e la colonna sonora, che ci accompagna, attraverso le sue noti dolenti e malinconiche in quella che a mio parere è una vera e propria lettera d’amore verso l’universo Lovecraftiano. (Versione Testata: Xbox Series X)

Conclusioni

Team17 ci aveva visto lungo, infatti, Black Salt Games è riuscita, da una semplice idea di base, un simulatore di pesca, a confezionare un titolo estremamente ricco, particolare, caratterizzato da una trama matura e di grandissimo spessore, fondendo il tutto con un eccezionale Gameplay, affiancando alle semplici mansioni di pesca minigiochi attinenti e soprattutto immersivi, come d’altronde lo è il comparto grafico, che risulta fin da subito semplice ma di grande effetto e la colonna sonora, che ci accompagna, attraverso le sue noti dolenti e malinconiche in quella che a mio parere è una vera e propria lettera d’amore verso l’universo Lovecraftiano.

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Team17 ci aveva visto lungo, infatti, Black Salt Games è riuscita, da una semplice idea di base, un simulatore di pesca, a confezionare un titolo estremamente ricco, particolare, caratterizzato da una trama matura e di grandissimo spessore, fondendo il tutto con un eccezionale Gameplay, affiancando alle semplici mansioni di pesca minigiochi attinenti e soprattutto immersivi, come d’altronde lo è il comparto grafico, che risulta fin da subito semplice ma di grande effetto e la colonna sonora, che ci accompagna, attraverso le sue noti dolenti e malinconiche in quella che a mio parere è una vera e propria lettera d’amore verso l’universo Lovecraftiano.Dredge - Recensione Xbox Series X