Questa volta vado a scrivere la recensione per Stray Gods: The Roleplaying Musical, titolo sviluppato da Summerfall Studios e pubblicato da Humble Games.
E’ un gioco che mi sento di definire abbastanza unico come genere per via che troviamo un bel mix che mette assieme il fascino del teatro con visual novel e giochi di ruolo. Potrebbe anche dare vita ad un nuovo genere per come è strutturato.
Ambientato in un mondo fantasy moderno in cui gli dei greci vagano tra gli umani, Stray Gods presenta una narrazione piena di omicidi, intrighi, romanticismo e, ovviamente, performances musicali. Il tutto illustrato a mano e basato sullo scritto di David Gaider.
In questo musical di ruolo interattivo, i giocatori vestiranno i panni di Grace, una ragazza che ha abbandonato il college e si imbatte in un mondo di dei, misteri e magici poteri musicali. Il gioco inizia con la band di Grace che tiene delle audizioni, dove incontra l’enigmatica Calliope, che possiede capacità di canto ultraterrene. Tuttavia, la tragedia arriva quando Calliope viene ferita a morte e trasmette la sua essenza divina, conosciuta come eidolon, a Grace. Accusata dell’omicidio di Calliope, a Grace viene concessa una settimana per scoprire la verità dietro la sua morte.
La narrazione si svolge attraverso una serie di decisioni, conversazioni e performances musicali e tutto viene influenzato dalle scelte che faremo durante la storia. Il punto focale del gioco è nelle battaglie musicali, in cui i personaggi si impegnano in duelli musicali che si adattano in base alle scelte del giocatore. Queste scelte si estendono oltre le canzoni, influenzando relazioni, alleanze e persino potenziali interessi romantici. Stray Gods mette in mostra una vasta gamma di personaggi della mitologia greca, ognuno con le proprie personalità e storie distinte.
I brani musicali, composti dal musicista nominato ai Grammy Austin Wintory, Tripod e Montaigne, offrono una vasta gamma di generi, dalle ballate al pop e persino al rap. La colonna sonora complessivamente fornisce uno sfondo avvincente alla storia. Il cast vocale del gioco, tra cui Laura Bailey, Troy Baker e altri, aggiunge profondità ed emozione ai personaggi, rendendo le loro interazioni memorabili attraverso performance di qualità.
Stray Gods adotta un’estetica in stile fumetto che si presta bene alla narrazione del gioco. Le posizioni statiche dei personaggi durante i dialoghi possono sembrare insolite a prima vista, ma questa scelta contribuisce all‘identità visiva unica del gioco. Il design visivo del gioco evoca la sensazione di sfogliare le pagine di una graphic novel ben illustrata
Senza ombra di dubbio il gioco pende più verso il versante visual novel che verso quello RPG, come potrebbe far pensare il titolo, ma non è necessariamente un male. Ho provato la versione per Xbox Series X e non vi sono problemi di alcun tipo sul fronte grafico, sonoro e dei controlli.
Anche se Stray Gods eccelle sotto molti aspetti, non è privo di difetti. Le incongruenze audio, come livelli sonori variabili e sottotitoli imprecisi durante le esibizioni, occasionalmente interrompono l’esperienza coinvolgente. Inoltre, navigare sulla mappa del gioco può rivelarsi frustrante, poiché la selezione delle posizioni non è molto intuitiva. E gli elementi tipici dei gioco di ruolo sono un po’ carenti.
In ogni caso, al netto di qualche problema, Stray Gods: The Roleplaying Musical piace e coinvolge grazie ad una narrativa coinvolgente e ben fatta, personaggi che difficilmente dimenticheremo, le belle battaglie musicali ed una grande rigiocabilità grazie ai molti percorsi da affrontare in base alle varie scelte fatte durante la storia.
Stray Gods: The Roleplaying Musical è una avventura musicale memorabile!